Premessa Scrivendo oggi questo post, andrò sicuramente a “toccare” e perché no, anche a “stuzzicare”, quelli che sono sicuramente fra i vostri interessi storici “favoriti” di quel periodo, come ritengo, lo siano un po' di tutti. Quando si entra in discorsi che vanno a sconfinare nel “nazismo magico” è incredibile osservare, come anche i più “avversi” e “scettici” versus la storia del “Terzo Reich”, vengano improvvisamente rapiti d’interesse, per quanto il “Regime delle Rune” riesca a suscitare. Personalmente non vi nego, di come anche io da studioso “integrale” del nazionalsocialismo, da collezionista “incallito” della sua militaria ed infine, da “ultimo” fra gli “ultimi” di quelli che in qualche modo “osano” definirsi “storici” (poi un giorno dedicheremo un post ”ad hoc” sulla figura di colui che si definisce “storico”), abbia subito l’attrazione di questa particolare “enclave” nazista, al punto da perderci il sonno e dedicarmi alla lettura ed approfondimento dei fatti. Ma tanto si dice e si scrive sull’argomento e ancor più “baggianate” vengono fuori che, per ovvi motivi, e cioè mancanza di dati “incontrovertibili” (ovvero fonti “specifiche” e “dettagliate”) da opporre a quest’ultime, è molto difficile smentire “puntualmente”, con il rischio che delle “sciocchezze”, divengano prima “luoghi comuni” e poi “verità storiche”. D’altronde, ormai è un dato di fatto oggettivo, che siamo in un’epoca di netta regressione culturale in tutti settori, Storia compresa. Ed allora, come per mio solito, cercherò di basarmi sui fatti concreti nel narrare, senza effettuare “voli pindarici” a cui l’argomento già ben si presta, essendo di per se stesso una enorme “pista di lancio”… Pertanto mi servirò delle “fonti” laddove, nella particolare circostanza, le stesse sono in “primis” i personaggi che l’abbiano vissuto (testimonianze dirette) e poi gli esperti e studiosi che si sono imbattuti nello studio del fenomeno, come Nicholas Goodrick-Clarke, Gianfranco De Turris, Giorgio Galli, Gabriele Zaffiri, Fabrizio Bucciarelli, etc.. Io, soltanto infine, proverò ad assemblare quella che è la mia esperienza nel ricercare cimeli “specifici” della fattispecie e nel caso, integrarli con gli elementi storici realmente accaduti. Oltre ciò vi chiedo già scusa, ma l’onestà intellettuale e la serietà mi impongono dei “limiti inibitori” da non oltrepassare…(Massimiliano Monti)
(FIG.1 – L’Ufficiale delle SS Erich Priebke ritratto negli anni ‘30)
Reinhard Kopps (29 settembre 1914 Amburgo - 11 settembre 2001 Bariloche, Argentina) Ufficiale delle SS e agente dei servizi segreti del Terzo Reich, fu anche collaboratore subordinato di Otto Skorzeny e come tale partecipò alla liberazione di Mussolini sul Gran Sasso. In Argentina, dove si era rifugiato dopo la fine della guerra, ha rilasciato, prima di morire, un’interessante intervista a Marco Dolcetta del “Corriere della Sera” dove, tra l’altro, ha affermato: “So che il nazionalsocialismo è stato considerato, come il fascismo, un movimento avversato dalla massoneria. Ma in realtà il nocciolo occulto del movimento nazionalsocialista, le logge del Vril, e la Società di Thule, erano espressioni di due massonerie diverse tra loro. La prima si rifaceva alla teosofia della Blavatsky e poi a Rudolf Steiner, che era grande amico del nazionalsocialismo e confidente di Rudolf Hess. Non è vero che fu perseguitato dai tedeschi, anzi… Questo gruppo fu manipolato da sempre, da quel mago diabolico, al servizio degli Inglesi, Aleister Crowley.
(FIG.2 – Disegno dello stemma della "Società di Thule")
L’altro gruppo, quello della “Società di Thule”, in Baviera, era più puro, meno infiltrato dagli scozzesi: si rifaceva agli illuminati del ‘German Orden’, i massoni razzisti della Santa Vehme. Sanguinari, di radici integraliste cattoliche, dal 1700 sono stati violenti antisemiti. Hitler era uno di questi. Ma ho poco da spiegare a un italiano: il ‘Progetto Gladio’ e la ‘loggia P2’. Questo è il complotto dei massoni”. E più oltre: “Vede, io non facevo parte di quel gruppo di 12 che si riunivano periodicamente nel sotterraneo del Castello di Wewelsburg, a Paderborn, ma vi ho assistito qualche volta come incaricato della sicurezza. Quelle non erano riunioni militari o politiche. Era una liturgia particolare: Himmler officiava quel rito segreto, e tra gli altri c’era Friedrich Hielscher, il filosofo, e anche, a volte, lo scrittore Ernest Jünger: sono ancora tutti e due vivi, in Germania (al momento del rilascio dell’intervista). E poi Otto Rahn, ed Ernst Shäffer che faceva la missione al Montségur, alla ricerca del Graal, ed in Tibet nel ’39, dal Dalai Lama; questo è l’aspetto più profondo del nazionalsocialismo; le SS non sono state dei robot e dei carnefici, sotto c’è un’ideologia ben precisa, legata alla tradizione millenaria nordeuropea”.
(FIG.3 - Castello di Wewelsburg che ospitò gli uomini dell’Ordine Nero di Himmler)
Reinhard Kopps così conferma e rievoca oggi quei rapporti tra hitlerismo e sette occultistiche, che costituiscono tuttora un campo ambiguo e sfuggente, ma che è stato ampiamente affrontato da storici e filosofi. Alcuni ritengono che queste tematiche non appartengano alla “Storia” con la “S” maiuscola; replica Gianfranco De Turris nella sua introduzione all’edizione italiana dell’Alleau: “Invece lo è. Non è storia nel senso orizzontale (cioè solo di eventi e di idee), ma storia in senso verticale, che guarda dietro le quinte e tende l’orecchio anche ai fatti dello ‘spirito’, alla Weltanschauung di un dato tempo, ai miti e ai simboli che, come ha ricordato per primo in epoca moderna Johann Jakob Bachofen (oggi riscoperto, rivalutato e ristampato) sono più veritieri della storia stessa”.
Tutti i lavori di “scavo” citati sottolineano come il nazionalsocialismo non sia sorto da un giorno all’altro in una nazione sconfitta e prostrata dal dopo-Versailles, ma abbia avuto invece alle spalle una non irrilevante tradizione culturale. Lo storico tedesco Mosse inizia dal XIX secolo, come il britannico Goodrick-Clarke; Alleau risale assai più indietro, spingendosi addirittura sino alla Germania pre-conquista romana e segue un filo ininterrotto che lega le grandi personalità religiose (ortodosse e eterodosse mistiche, mitiche, esoteriche: dai miti dell’Edda con il “crepuscolo degli dei” ai legami di sangue e amicizia delle Männerbunde medioevali; dagli ordini cavallereschi tedeschi alle rivolte messianiche della Riforma; dai messaggi della “Rosa-Croce” ai rituali della Framassoneria, alla nascita degli “Illuminati” di Baviera), per spiegare come sia potuto accadere che Adolf Hitler sia riuscito per oltre un decennio a soggiogare il popolo tedesco, esercitando un potere quasi magico, medianico, sulle folle, mentre la sua dottrina era scarna di contenuti, traendo egli la sua ispirazione da miti ancestrali e dai riti delle società segrete, da sempre numerose in Germania. Alleau sostiene, per primo, che “il partito nazionalsocialista e la sua rivoluzione non si possono completamente spiegare soltanto attraverso il genio demagogico di Adolf Hitler, né attraverso gli avvenimenti economici, né attraverso le strutture sociali”; egli si meraviglia che gli specialisti non abbiano tenuto conto della funzione delle società segrete come il Germanenorden, da cui derivò la Thule-Gesellschaft (Società Thule) che Mosse liquida in sole dieci righe e che, erroneamente, chiama Thule Bund: sia Hitler, sia Rudolf Hess, sia altri fondatori del Partito nazionalsocialista (prima Dpa, poi Nsdap), appartenevano a questa misteriosa setta alla quale un singolare personaggio, Rudolf von Sebottendorff, aveva trasmesso le conoscenze magiche delle confraternite razziste turche. Continuando questo filone, Goodrick-Clarke si sofferma particolarmente sui miti, leggende, creazioni fantastiche e pseudostoriche che hanno preceduto e preparato il terreno per l’avventura hitleriana, sottolineando i motivi neo-pagani di un recupero del culto di Wotan (Odino), il principale dio del pantheon germanico, da parte degli pseudo aristocratici Guido von List e Adolf Lanz, ex frate cistercense (padre Jörg), il quale aveva fondato, come diremo più oltre, all’inizio del secolo l’Ordine del nuovo tempio, richiamandosi ai templari del Medioevo, eliminati dalla scena nel 1307 dal papa Clemente V e dal re di Francia Filippo il Bello.
(FIG.4 – Himmler assiste a degli scavi commissionati da parte delle “SS-Ahnenerbe”)
Laddove lo studioso inglese si abbandona alle descrizioni degli strani mondi “ariosofisti”, Giorgio Galli indaga e cataloga in maniera più sobria. Però, al momento di valutare l’importanza storico-politica della materia, i ruoli si invertono. Goodrick-Clarke, con un certo scetticismo, nega che l’occultismo abbia davvero giocato un ruolo importante nella costruzione dell’ideologia nazionalsocialista; Galli invece ritiene che nella formazione di Hitler questa cultura esoterica sia stata rilevante, collegandola ad ambienti politici europei, ed in particolare francesi e inglesi, in rapporto ai quali vennero prese decisioni che portarono alla seconda guerra mondiale.
(FIG.5 – Rudolf Hess, nel 1941 paracadutatosi in Scozia in cerca di alleanze con la massoneria britannica)
Ciò spiegherebbe il viaggio di Hess in Inghilterra: Hitler ed i suoi erano convinti di trovare interlocutori in Gran Bretagna, così come le società segrete inglesi, scozzesi, irlandesi, francesi e tedesche avevano, almeno dal secolo scorso, reciproci contatti ed anche interdipendenze. Fu infatti un nobile inglese, Edward George Bulwer Lytton, deputato liberale a soli ventotto anni nel 1831 e membro della Camera dei lord nel 1866, a scrivere, tra le altre opere ispirate alla tradizione occulta, “La razza ventura”, nella quale è ipotizzata la forma di energia, detta "Vril", che darà il nome alla società (1920), la quale, col fondatore dell’istituto di geopolitica Karl Haushofer, contribuirà all’elaborazione dell’ideologia nazionalsocialista. Peter Moon, a pagina 172 del suo libro "The Black Sun", ci dice che, "La Vril Society" iniziò nello stesso periodo della "Thule Society", quando Karl Haushofer fondò i "Bruder des Lichts", che significa “Fratelli della Luce”, a cui talvolta si fa riferimento nella Loggia Luminosa. Questo gruppo è stato infine ribattezzato “Vril Gesellschaft”, in quanto metteva in risalto e univa le tre società principali: - i Signori della Pietra Nera, che è emersa dall'Ordine Teutonico nel 1917; - i Cavalieri Neri della Thule Society; - il Sole Nero, in seguito identificata nell'élite delle SS di Heinrich Himmler. Mentre la "Thule Society" finiva per concentrarsi principalmente su programmi materialistici e politici, la "Vril Society" poneva la sua attenzione sul "Lato Opposto".
(FIG.6 – Stemma delle “SS-Ahnenerbe”) (FIG.7 – Uniforme di un “SS-Ahnenerbe”)
Fra tutte le organizzazioni che componevano le SchultzStaffel, sia Allgemeine (SS Generali) che Waffen (SS Combattenti), a suscitare il maggiore interesse di storici e studiosi fu l’associazione definita come “Ahnenerbe”. Quest’organizzazione venne incaricata di provare scientificamente le teorie nazionalsocialiste sulla superiorità della razza tedesca e di studiare tutte quelle realtà definite “esoteriche” e “soprannaturali”. Questa misteriosa organizzazione nacque l’11 marzo 1937, grazie all’interesse di Heinrich Himmler e le conoscenze di Walter Wust, il quale successivamente verrà esautorato dai suoi incarichi non essendo totalmente in accordo con la linea militarista del partito. Dal ’39 essa ebbe lo scopo di “esplorare e ricercare lo spazio, lo spirito, l’azione e l’eredità delle razze nordiche indogermaniche e trasmettere questi insegnamenti di vita al popolo”. Sempre in questo anno avvenne la svolta definitiva: essa divenne, infatti, un reparto operativo delle SS di Himmler, legandosi così fatalmente al tragico destino di questa organizzazione. Proprio il legame indissolubile che unì l’organizzazione per l’Eredità ancestrale Tedesca, alias “Deutsches Ahnenerbe”, portò la risolutiva condanna di tutte le sue ricerche, in seguito al giudizio del tribunale di Norimberga che dichiarò le SS un’organizzazione criminale. In questo caso però molte ricerche scientifiche di indubbio valore storico vennero quindi bollate come “criminali” e “naziste”, oggigiorno termini sinonimici, e di conseguenza accantonate e rifiutate dagli accademici. Gli studi dei ricercatori delle Ahnenerbe, intrisi di teorie scientifiche darwiniane di stampo razzista non furono sicuramente un faro di oggettività, nonostante ciò, tuttavia, molti scavi di reperti altomedievali germanici sono dovuti proprio a loro. Quale era il fine ultimo di questa organizzazione scientifico-storica delle SS?
A spiegarcelo è lo stesso Himmler in uno dei suoi discorsi: “[…] la cosa più importante deve essere la penetrazione profonda della nostra concezione ideologica dentro il nostro popolo, il vero convincimento che il nostro popolo, questa minoranza di 70 milioni di abitanti nel cuore dell’Europa, non può esistere se non pensando che noi siamo qualitativamente migliori di tutti gli altri. Siamo migliori degli altri, che sono molto più numerosi di noi, e così sarà sempre”.
Gli scienziati dell’Ahnenerbe, vestiti in divisa nera come ufficiali delle SS, viaggiarono per mezzo mondo alla ricerca di prove del passaggio degli “ancestrali antenati nordici”: viaggiarono dal Trentino (Alto Adige) alla Val Camonica per studiare le incisioni rupestri, così come dalla Grecia fino in Iraq. Scoprirono decine e decine di costruzioni preistoriche nella Germania centrale e si spinsero fino in Finlandia a cercare le tracce di streghe e di sciamani “polari”.
(FIG.8 – Foto della spedizione dei ricercatori delle “SS-Ahnenerbe” in Tibet)
La spedizione più famosa di questi scienziati ed accademici tedeschi di qui rimane traccia è, tuttavia, quella avvenuta in Tibet. L’obiettivo di questa spedizione era quella di trovare una connessione con i “cugini ariani”, ovvero i Tibetani. Le diverse spedizioni entrarono in contatto con la casta dei sacerdoti Buddhisti, non è forse un caso che alcuni sacerdoti Buddhisti nominarono lo stesso Hitler come nuovo “Kalkin Avatara”: il prossimo dominatore del mondo. Spedizione altamente scientifica ed antropologica quella in Tibet si pose in linea con molte altre che furono organizzate anche per la ricerca di oggetti sacri e mitici, considerati come reliquie dalla forza sovrannaturale, quali il Sacro Graal e la lancia di Longino.
(FIG.9 – Il Sacro Graal)
(FIG.10 – II soldato romano Longino mentre infilza il CRISTO sulla croce)
Attivi, in qualità di componente cultural-accademica delle SS, anche nella ricerca delle Armi segrete, e degli esperimenti nei campi di concentramento per lo studio delle razze umane, gli studiosi delle Ahnenerbe si gettavano a capofitto in quei “campi di studio” considerati estranei alle scienze accademiche. Questo interesse per teorie esoteriche e magiche, come quello della “forza Vril” e del potere magico delle rune, valse agli studiosi delle Ahnenerbe una “fama” al limite fra la follia e l’esoterismo. Dotandosi altresì di veri e propri simboli “esoterici” SS.
(FIG.11 – Alcuni disegni di simboli “esoterici” della svastica)
(FIG.12 – Effetti personali appartenuti ad un membro delle “SS-Ahnenerbe” - collezione privata di Massimiliano Monti)
(FIG.13 – Ingrandimento dei due distintivi “esoterici” della “svastica” e del ”sole nero” del lotto mostrato nell'immagine precedente)
Fu proprio nel seno degli studi più “segreti” ed “esoterici” voluti da Himmler che si sviluppò la teoria del “Sole Nero” (“Schwarze Sonne”), ovvero di una stella nana rosso-bruna “collassata”, che saltuariamente perturba il nostro sistema solare. In questo gli studiosi dell’Ahnenerbe vedevano un significato esoterico e occulto assai particolare. Più in sintesi, lo storico Goodrick-Clarke sottolinea come, “di tutte le razze presenti sulla Terra, solamente gli ariani sono atti a preservare la memoria dei loro antenati divini, tramite la nobiltà ancestrale del proprio sangue che è ancora oggi mescolato con la luce proveniente dal Sole Nero. Tutte le altre razze sono la progenie degli uomini-bestia provenienti dall'opera del demiurgo originario del pianeta”.
(FIG.14 – Il “Sole Nero”) (FIG.15 – Pavimentazione della sala più
importante del Castello di Wewelsburg)
Teorie esoteriche, scienza astronomica, studi archeologici e pratiche magiche si fusero assieme senza pregiudizi, ne limiti nell’organizzazione delle SS-Ahnenerbe, le cui ricerche, ancora oggi, sono a noi per lo più nascoste o inaccessibili.
Ragazzi miei di più non so dirvi, perdonatemi se quanto scritto potrà sembrarvi “incompleto”, al pari di un film che si interrompe proprio alla fine, sul più bello, ma mi asterrò dal pronunciare parole “ad effetto”, facilmente accostate in questo contesto al nazismo, come ad esempio: “Lucifero”, “Satana”, “666”, “anticristo”, etc. da “cazzari” vari. Anche perché mi chiedo, ma oltre ad una viva e fervida “fantasia”, dove sono i fondamenti…?
I testi come “Satana e la svastica...” di Peter Levenda sono e rimangono dei romanzi, magari “intriganti”, che possono trovare anche il gradimento di qualche “pseudo-satanista”, ma che con la Storia “concreta” hanno poco a che vedere.
A scanso di equivoci, vi lascio una “definizione” presa integralmente dal dizionario della lingua italiana TRECCANI e cioè quella di:
eṡoterismo s. m. [der. Di esoterico]. – Carattere esoterico: l’e. di una dottrina, degli antichi misteri. Più particolarm., norma religiosa che vieta di rivelare, a chi non sia iniziato, certe parti segrete di un rito o di una dottrina religiosa.
Magari chissà che un giorno, forse, qualcuno riuscirà a spiegare anche ad una testa “dura” come la mia, cosa centra la parola “esoterismo” o “esoterico”, con “satanico”, “satanismo” o “setta satanica”.
Ricordando altresì, e qui entra in campo anche il collezionista “incallito” di cui vi facevo menzione nella premessa al fianco del più “somaro” fra gli storici…, che il motto “GOT MIT UNS” fu si per primo quello dell'Ordine Teutonico dopo la caduta dello Stato dei cavalieri teutonici, divenendo poi quello dei Re di Prussia, fino a divenire anche il motto degli Imperatori tedeschi, ma fu anche quello mantenuto, ancor più in forma pressoché “spavalda”, dal “Terzo Reich” di Hitler ed esposto, con un certo “vanto”, su materiale d’equipaggiamento per militari del HEER- WEHRMACTH (Esercito) e della Polizia, come ad esempio le fibbie dei cinturoni.
(FIG.16 - Fibbie per cinturoni di servizio rispettivamente del "HEER WEHRMACHT" e della Polizia)
Quindi impariamo, io per primo, quando ci propinano qualche teoria “stravagante” prima ancora che “campata in aria”, a ricondurre tutti gli “elementi storici” di cui siamo in possesso e vedremo, come certe affermazioni “bizzarre” proprio non possono reggere...
Poi, attenzione, ben altra cosa è affermare che Hitler ed il nazionalsocialismo più in generale, poco tollerassero le ingerenze delle Chiese “Cattolica” e “Protestante Luterana”, che si spartivano la quasi totalità della “fede” dei tedeschi di origine non ebrea presenti in Germania all’epoca, giacché un regime totalitario da sempre poco si presta, per sua natura, a subire condizionamenti nella vita e nell’indirizzo politico da diffondere e propagare al proprio popolo.
Sperando di esservi stato utile e d’aiuto nel riordinare qualche vostra “idea/opinione” sul tema, cordialmente vi abbraccio e vi saluto.
AD MAIORA SEMPER!
Salve Sirio e benvenuto innanzitutto.
Ha perfettamente ragione. Nella locandina dell'immagine dell'Ufficiale SS ritratto, ho trascritto il nome di Reinhard Kopps per "errata corrige" al posto di Erich Pribke, giacché ho utilizzato questa immagine per "inframezzare" un articolo che parlava proprio di un'intervista rilasciata da Kopps. Capitano Erich Pribke che peraltro, aggiungo, per chi è romano come me e con qualche anno sulle spalle, ricorderà benissimo per i suoi trascorsi a Roma... Comunque grazie alla sua segnalazione, ho già provveduto a correggere l'errore di digitazione in figura.
Questo, come avrà carpito, è un "blog" dove si parla di Storia e di Militaria (ma assolutamente non di politica per mia espressa volontà), quindi se le fa piacere può tranquillamente argomentare e…
Mi spiace ma l’ Obersturmführer nella foto non é Kopp ma Erich Pribke che ho avuto l’ onore di intervistare piú volte
Mi inchino al Maestro!
Sono felice che sia un argomento che vi interessi, dal numero delle visualizzazioni raggiunte in neanche 24 ore, cosi almeno si direbbe. Sono altresì contento, anche per l'esordio di Massimo nell'area blog. Ricordatevi anche, che a differenza di molti, io non uso mai la "fantasia" quando scrivo di Storia e di militaria, giacché la trovo un "ingrediente" poco confacente alle materie in argomento. Quindi, almeno quanto ho scritto, è dimostrabile dalle "fonti", peraltro sempre citate nel testo. Buona continuazione.
Bellissimo letto con attenzione ed interesse, concordo con la complessità dell'argomento, occorrerebbero anni e anni di studio per approfondirlo. Grazie