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L'enigma della "missione segreta" in Scozia di RUDOLF HESS avvenuta nel maggio 1941

Aggiornamento: 14 ago 2023

Nel maggio 1941, Rudolf Hess ovvero il “delfino” di Adolf Hitler arrivò in Scozia ai comandi di un caccia Messerschmitt-110 su cui aveva fatto appositamente montare dei serbatoi supplementari di carburante. La sua missione, come aveva lasciato scritto in una lettera indirizzata al Führer, era quella di ottenere una pace separata con l’Inghilterra, poiché la guerra tra due popoli come quello inglese e tedesco, a suo modo di vedere, era una follia. Infatti, egli riteneva che lo spazio vitale della Germania e di tutta l’Europa “ariana”, andasse conquistato a Est, a spese dell’U.R.S.S.



Hess attraversò la Manica a bassa quota, sfidando la contraerea e i radar britannici, giungendo nei pressi di Dungavel, vicino a Glasgow, per paracadutarsi poco lontano dal castello di un nobile amico del Re Giorgio VI, il Duca di Hamilton, che il tedesco aveva incontrato a Berlino durante le Olimpiadi del 1936. Avvisato dell’arrivo del tedesco, il Duca si mise immediatamente in contatto con Lord Halifax, il Ministro degli Esteri inglese e Rudolf Hess venne prima arrestato e poi interrogato. La notizia suscitò immediatamente un clamore mondiale: il Vertreter ovvero il “Vicario” del Cancelliere tedesco, con cui si era sempre sentito in perfetta sintonia e amicizia incondizionata, tanto da ricevere, sotto dettatura, il testo del "Mein Kampf" quando avevano condiviso il carcere dopo il tentato putsch del 1923, si era consegnato nelle mani degli inglesi, che lo avevano immediatamente giudicato pazzo, mentre Hitler lo aveva denunciato come traditore.



Questa la "facciata" di una Storia sicuramente ben più complessa, in quanto Hess non era pazzo né, tantomeno, un traditore. Come lui stesso avrebbe confidato molti anni dopo all’ufficiale americano che lo custodiva nel carcere di Spandau, dove era stato rinchiuso al termine della guerra e dove sarebbe morto nel 1987 in circostanze misteriose, la sua “...era una grande missione. Era una missione per l’umanità, volevo porre fine alla guerra e arrivare a un accordo con l’Inghilterra: per far cessare sofferenze e spargimento di sangue. Mi assunsi ogni responsabilità. Presi la decisione. Non immaginavo di ricevere l’accoglienza che…ho ricevuto”.


Per anni gli storici si sono chiesti se il “folle” volo di Rudolf Hess fosse davvero una "missione segreta" concordata con Hitler o l’iniziativa personale di un gerarca nazista uscito di testa. Tuttavia, si fece largo una terza ipotesi, suggestiva ma non fantasiosa, che riguarda il “lato occulto” della Storia, quello che il compianto prof. Giorgio Galli, l’autorevole politologo e storico del nazismo, scomparso qualche tempo fa, definiva “il nazismo magico” ovvero le “componenti esoteriche del Reich millenario”. Rudolf Hess, infatti, faceva parte di quella ristretta élite di “iniziati” che agiscono o credono di farlo dietro le quinte della Storia e, che, per dare un senso alle proprie azioni, invece di seguire i dettami della ragione scrutano gli astri per scoprirne le influenze che esercitano sui destini del mondo. Sfortunatamente, tra questi, purtroppo per Hess, c’era anche Winston Churchill, assolutamente contrario a qualsiasi pace con Hitler, che, in uno dei primi discorsi alla “Camera dei comuni”, lo aveva elevato a nemico metafisico, cioè un male assoluto da sconfiggere ad ogni costo, perché il destino aveva deciso che quella guerra era lo scontro finale tra le forze del bene e quelle del male. In ogni caso, l'oroscopo consultato da Hess prima del volo era a lui favorevole, e numerosi “sogni premonitori” lo avevano convinto che l’esito della sua missione sarebbe stato positivo, come gli aveva confermato il suo maestro e mentore, il generale Karl Haushofer, professore di geopolitica, cultore di esoterismo e fondatore della “società segreta Vril”, da cui sarebbe poi nata la più famosa “Società Thule”, a cui erano affiliati molti importanti esponenti nazionalsocialisti. Come ricorda Giorgio Galli nel suo libro di culto - Hitler e il nazismo magico- “attorno a Hess gli astrologi continuano a lavorare, mentre Haushofer lo ispira coi suoi sogni preveggenti, secondo quanto avrebbe dichiarato durante la detenzione a Norimberga e anche a sua moglie”. Gli astrologi avevano “letto nelle stelle che egli era predestinato a realizzare la pace” e gli avevano programmato anche il volo in Scozia, vicino a Glasgow dove, secondo quanto annotato da Goebbels nel suo diario in data 18 maggio 1941, “è stata scoperta un’organizzazione nazionalsocialista. non è molto grande, ma comunque interessante come sintomo”. Non erano molti, ma rivestivano una certa importanza, soprattutto gli aristocratici inglesi favorevoli a un’intesa col Führer, tra i quali figurava il Re Edoardo VIII, costretto ad abdicare nel 1936. Nobili che, molto spesso, erano anche cultori di esoterismo e che condividevano con i sodali tedeschi l’affiliazione a circoli, logge e società segrete che operavano "trasversalmente" nella Storia.



Ora, facendo un salto in avanti di alcuni anni, arriviamo direttamente al processo di Norimberga, tenutosi dal 20 novembre 1945 al 1 ottobre 1946, con la decisione di sottoporre a giudizio e condannare i principali esponenti del “Terzo Reich”. Per quanto riguarda Hess, imputato in quattro capi d'accusa, fu considerato colpevole di "cospirazione per commettere crimini contro la pace" e di "aver pianificato, iniziato e intrapreso delle guerre d'aggressione". Pertanto, fu condannato all'ergastolo e per l'esecuzione della pena fu rinchiuso nel carcere di Spandau, sito a Berlino Ovest. Numerose furono in seguito le richieste di grazia, soprattutto dopo che Hess era rimasto l'unico detenuto del carcere dopo la liberazione degli altri nazisti condannati a pene detentive, rimaste sempre inascoltate per l'intransigenza dell'URSS e il mancato appoggio del Regno Unito. Il 17 agosto 1987, a 93 anni, Hess fu trovato impiccato in prigione, ufficialmente morto “suicida”, alla vigilia della sua probabile scarcerazione, dopo che Michail Gorbačëv aveva deciso di annullare il veto sovietico. La sua famiglia sostenne che fosse stato assassinato dal “Secret Intelligence Service” per impedire che egli potesse rivelare verità scomode sulle condotte di guerra inglesi. Sul suo corpo fu trovata una nota lasciata per la famiglia, in cui ringraziava per tutto ciò che avevano fatto per lui, la quale però era stata scritta durante una precedente ospedalizzazione nel 1969. Il suo avvocato Alfred Seidl sostenne che Hess fosse troppo vecchio e fragile per aver eseguito da solo tale azione. Hess fu sepolto a Wunsiedel, in Baviera. Sulla sua lapide, sotto il suo nome, si leggevano le parole <<ICH HAB'S GEWAGT>> (<<HO OSATO>>), citazione di Ulrich von Hutten. Il 20 luglio 2011 la sua tomba fu smantellata e i suoi resti esumati, dopo che la chiesa evangelica proprietaria del terreno su cui sorgeva il sepolcro decise di non rinnovare il contratto di affitto del suolo alla nipote di Hess, giacché la tomba era diventata meta di pellegrinaggi da parte di esponenti dell'estrema destra tedesca ed europea. Gli eredi di Hess decisero di far cremare i resti e di disperderne le ceneri in mare. Nonostante la sua posizione di "moderato" e i suoi difficili rapporti con Hitler e il nazismo a partire dalla fine degli anni trenta, Hess è diventato un punto di riferimento per i circoli neonazisti tedeschi.



E con ciò ho terminato l’esposizione dei “fatti storici” riguardanti Rudolf Hess.


Ora, però, mi sorgono spontanee alcune considerazioni “strettamente personali”, che vorrei condividere a beneficio di chi un giorno leggerà questo post. A 93 anni, mi piacerebbe sapere come una persona qualunque, potrebbe "fisicamente" riuscire a compiere un suicidio del genere... ma, ripeto, soltanto da un punto di vista strettamente "fisico". Poi, mi viene da riflettere per un attimo, su alcune vicende storiche “poco chiare” del passato, riguardo la scomparsa di alcuni personaggi politici italiani come ad esempio Benito Mussolini e Aldo Moro, tanto per rimanere in casa nostra...



Infine, non scriverò quello che penso giacché non è mia abitudine scrivere cose non supportate da "fonti storiche" che resterebbero, di fatto, soltanto “ipotesi” personali prive di qualsivoglia fondamenta. Abbiate tuttavia pazienza con il sottoscritto, poiché mi riserverò di pubblicare soltanto un pensiero personale, di cui mi prenderò tutta la responsabilità, al sol fine di non offendere la mia intelligenza né quella di nessun altro, circa il fatto che Rudolf Hess si sarebbe suicidato in quel modo, a 93 anni, in procinto di essere finalmente liberato e poter trascorrere un ultimissimo "scorcio" di vita rimastogli con gli affetti più cari: <<queste “stupidaggini” andatele a raccontare a qualcun altro… e qui mi fermo!>>.

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